Si parla spesso di cucina moderna, senza sapere bene di cosa si tratti. Prima di parlare di questo tipo di cucina, è bene dargli una definizione: la cucina moderna è la cucina della maggioranza della popolazione giovane, quella nella fascia tra i 25 e i 50 anni. Sottolineare che la cucina moderna è legata alla popolazione in evoluzione, che costruisce attivamente la società, escludendo quindi i soggetti statici, gli anziani e coloro che non si sono ancora emancipati, distaccandosi dai genitori, è fondamentale, poiché è questa fascia della popolazione che rispecchia il cambiamento della società, esprimendo i nuovi bisogni e le nuove tendenze in fatto di stili di vita, anche alimentari. Lube cucine Catania si inserisce a perfezione in questa linea di modernità.
In questi ultimi anni sono andate delineandosi due esigenze ben precise da parte della maggior parte dei consumatori, per quanto riguarda l’alimentazione in genere e quindi anche del modello di cucina: 1) la necessità di risparmiare tempo; 2) il desiderio di mantenere la forma.
Questi due punti sono abbastanza in contrasto con una visione della cucina tradizionale, fatta sul “mangiare lentamente”, sul “convivio”, sulla “slow life” proposta come antidoto all’eccesso di stress che spesso è presente nella vita di molte persone.
La cucina moderna basata su questi due punti ancora non si è completamente sviluppata, soprattutto per ragioni culturali ed economiche. In Italia ancora molte donne non lavorano, stando a casa a curare i figli e ad occuparsi delle faccende domestiche, tra cui la cucina. Queste donne hanno ancora molto tempo da dedicare alla cucina, e quindi possono avere un approccio tradizionale, in cui il marito non sa tenere in mano una pentola e la moglie passa 2-3 ore al giorno in cucina. In questo tipo di famiglia, una cucina moderna intesa come modello di cucina veloce, che punta all’essenziale, non è necessaria.
Un altro tipo di famiglia, però, sta prendendo il sopravvento: quella moderna, in cui entrambi i coniugi lavorano, entrambi hanno un trascorso culinario nullo o quasi, ed entrambi hanno pochissimo tempo (e a volte nemmeno tanta voglia) di cucinare. La preparazione del cibo diventa un’attività anche piacevole, ma da svolgere in poco tempo e che non richieda abilità particolari.
Per quanto riguarda il punto 2, da un lato appare evidente che la maggior parte delle persone è attenta alla propria salute e quindi vuole un modello di cucina salutistico, dall’altro, viste le offerte da parte degli addetti ai lavori, non sembra che gli italiani abbiano una coscienza alimentare particolarmente sviluppata, visto che credono ancora a un modello salutistico poco concreto ed efficace, che punta molto sull’apparenza e poco sulla sostanza.