La fantasia non ha limiti ed è grazie a questo prezioso dono che riusciamo a spingerci oltre i confini del reale e scrutare nell’immaginario. Discorso valido per tutto ciò che riguarda l’arte, letteratura, cinema teatro, pittura e arredamento. Come in ogni disciplina umanistica che si rispetti lo stile è una componente fondamentale, diretta causa di ciò che vediamo e sappiamo riconoscere. Solo così riusciamo a rispettare i nostri gusti e indirizzarli verso la forma d’arte che più ci piace. Così per l’arredamento: a chi piace il classico, a chi il moderno e a chi superati gli schemi antropologici si getta sul postmodernismo. Un’idea, che potremmo consigliare a chi sogna un arredamento completo Catania postmoderno, viene dalla vicina Grecia.
Casa Nadja ad Atene nasce dall’unione di due appartamenti sapientemente collegati dal progetto dello studio greco Point Supreme e realizzato in collaborazione con Kn Group. 270 metri quadri contraddistinti da un uso del colore simbolico e lontano da ogni dogma, che qui assembla e disassembla lo spazio ed è più che mai un linguaggio per muoversi all’interno della casa.
Il piano inferiore si declina in una palette di colori freddi di ispirazione marina: zone ampie dedicate alle attività conviviali della famiglia suddivise solo da grandi arredi su misura che si stagliano sul pavimento turchese come isole galleggianti a creare ambienti flessibili e sempre in comunicazione tra loro. Al piano superiore si sviluppa invece un’area più intima e privata, la zona notte, caratterizzata dacolori caldi e terreni, con ambienti più piccoli e raccolti. Le stanze si scompongono poi a loro volta in due spazi complementari (sociale/privato) grazie a una precisa campitura di colore che ne sottolinea i confini, mentre intorno alle maniglie delle porte una forma colorata sempre diversa sembra abbinare una specifica personalità geometrica a ogni abitante.
A unire i due piani la scala, punto focale di tutto l’appartamento, costruzione complessa che definisce gli ambienti separandoli senza interromperne il dialogo. Un’ampia armadiatura rivolta verso il living diventa sul retro una pratica struttura per la cucina mentre una parete vetrata collega i due ambienti permettendo loro di guardarsi. Superato un vaso di piante, lungo i gradini giallo acido spunta all’improvviso un semicerchio rosa (un sole all’alba o al tramonto?), intervento grafico che connette le due anime della casa.
Lo spazio di Nadja risulta così flessibile e aperto, un luogo dove gli sguardi possano sempre incrociarsi grazie a una perfetta sequenza di credenze, panche, scale, ripiani, tavoli che si alternano a schermi divisori, partizioni interne, grandi tende colorate e filtri visivi che dividono connettendo.